FIRENZE – Si è chiuso il congresso della Cgil Metropolitana di Firenze con la rielezione per un secondo mandato alla segretaria Paola Galgani, che ieri nella sua relazione congressuale ha toccato i punti caldi della azione del sindacato e del rapporto con istituzioni e forze politiche.
“Il prossimo anno – ha detto – si voterà anche a Firenze città e in più di 30 comuni della Città Metropolitana. Porteremo le nostre ragioni, la nostra idea di città e di modello di sviluppo” senza sostenere questo o quel partito”, ma rifiutando “ogni avvicinamento con forze populiste, sovraniste, razziste e fondamentalmente fasciste”.
Un’ottica di autonomia che chiede pari dialogo anche con il Pd e il centrosinistrasui temi divisivi. A Firenze soprattutto son le infrastrutture a dividere dalla linea del sindaco Dario Nardella: “Su Peretola l’abbiamo detto più volte – ha ribadito stamani ai microfoni di Novaradio – che non vogliamo bloccare la città, ma il progetto di masterplan non ci convince. Detto questo, quella è solo una delle questioni della mobilità: c’è il sottopasso Tav per liberare i binari di superficie, e le tramvia verso le periferie – oltre a quelle nel centro, della cui utilità continuiamo ad essere convinti”.
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Anche sui temi del lavoro la sfida al confronto con il governo è lanciata. “Sul jobs act i correttivi andavano fatti – aggiunge Galgani – bene la reintroduzione della Cigs per cessazione di attività voluta da Di Maio. Ma se il governo vuole essere a fianco del lavoro, allora accolga le misure contenute nella Carta dei diritti del Lavoro proposta dalla Cgil e che decine di migliaia di persone hanno sottoscritto”.