MASSA – Il vento di destra e la stretta sull’accoglienza del decreto Salvini che include la cancellazione del sistema Sprar da’ i suoi primi frutti a Massa, dove la giunta di centrodestra guidata dal sindaco Persiani ha deciso la chiusura del progetto Sprar gestito da Arci Toscana, che dalla sua attivazione nel 2016 ha accolto circa una trentina di richiedenti asilo l’anno, organizzando per loro corsi di italiano, di formazione e inserendoli in progetti di inserimento lavorativo e sociale. Ieri l’ultimo giorno di attività del progetto è stato accompagnato da un presidio di protesta.
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“Dato che il progetto e’ ad adesione volontaria dei comuni ed e’ regolato dal diritto contrattuale come i servizio sociali in affidamento esterno – racconta i microfoni di Novaradio Simone Ferretti, responsabile immigrazione Arci Toscana – al Comune e’ bastato deliberare di non voler rinnovare il progetto che era scaduto a dicembre 2017 e non era stato prorogato dall’allora giunta di centrosinistra guidata da Alessandro Volpi. I circa 20 migranti sono stati reindirizzati verso altri centri della provincia di Massa Carrara e in Lunigiana e stiamo lavorando per integrarli in progetti di inserimento”.