TOSCANA – Sarà per la prima volta una donna il nuovo segretario del Pd Toscano: rispettando i pronostici della vigilia, l’eurodeputata Simona Bonafè, si è imposta con larghissimo margine anche nel voto delle primarie aperte che ieri hanno richiamato circa 45.000 persone al voto nei seggi allestiti nei circoli dem.
Un’affluenza non paragonabile con i 200 mila andati al voto in Toscana alla primarie del 2017 (ma allora si votava anche il segretario nazionale) o i 400 mila delle primarie Bersani-Renzi nel 2012 (estese però all’intera coalizione di centro-sinistra), ma che viene comunque accolta con soddisfazione dalla dirigenza dle Pd, che fino all’ultimo ha temuto un flop.
Il risultato, anche se ancora non definitivo, vede circa 62-65% a favore della renzianissima Bonafé contro il 35-38% andato al suo sfidante Valerio Fabiani, esponente dell’area orlandiana. Bonafé si è imposta in tutte le province, anche se in alcuni territori la sfida è stata combattuta – a Pisa e Livorno in particolare, territorio di origine dei Fabiani, che a Firenze, dove contava sull’appoggio di Rosa Maria Di Giorgi, è riuscito a raccogliere un non indifferente 36%.
Bonafé, che si è detta soddisfatta per la partecipazione al voto – “un segnale di fiducia e vitalità che ci permette di affrontare tutti insieme, a testa alta, le sfide che abbiamo di fronte” – farà la prima “uscita” da segretaria regionale convocato un incontro per oggi pomeriggio alle 2 nella sede del Pd Toscana di via Forlanini a Firenze. A lei l’augurio del segretario Maurizio Martina: “Ora chiedo a tutti unità e apertura per una nuova stagione d’impegno da vivere con passione. La Toscana è una terra di valori solidi e decisiva per la nostra ripartenza”
Nonostante la sconfitta, soddisfatto anche Fabiani che assieme ai suoi sostenitori sottolieano come la “graniticità” dei renziani toscani sia ormai un ricordo: “È la fine di un’epoca, in Toscana lo abbiamo dimostrato e adesso al lavoro per il vero cambiamento” ha commentato a stesso Fabiani. “Un risultato davvero entusiasmante – ha commentato Rosa Maria Di Giorgi, ex renziana ora sostenitrice di Fabiani – inaspettato per molti, che conferma la necessità, avvertita anche dagli elettori, di dare una discontinuità al Partito democratico della Toscana”.