FIRENZE – Sul centro per il rimpatri dei richiedenti asilo a Firenze, il sindaco Dario Nardella non dice no a Salvini. Dopo aver nei mesi scorsi plaudito all’idea di centri analoghi proposti dal ministro Minniti, Nardella replica al ministro dell’interno che nei giorni scorsi aveva definito la Toscana un “buco nero” nel sistema italiano dei centri per il rimpatrio dei migranti irregolari. “Non mi tirerei indietro – fa sapere Nardella, che però detta alcune condizioni: “Si garantiscano le risorse economiche adeguate, le compensazioni opportune e senza alcun impatto sociale sull’area circostante”dice Nardella, quasi ricalcando le parole del sindaco aretino di centrodestra Ghinelli.
Una mossa, quella di Nardella per disinnescare i probabili attacchi leghisti sul tema e impedire che la questione divenga materia dei campagna elettorale delle prossime comunali, ma che apre una spaccatura con parte del suo stesso partito e rischia di pregiudicare ogni dialogo a sinistra per la creazione di quel “fronte civico” che lo stesso Nardella ha invocato per arginare l’offensiva dei populismi.
Nel Pd, contrario al Cpr intanto si è già detto ad esempio il sindaco (orlandiano) di Campi Bisenzio Emanuele Fossi, ma a pesare è soprattutto la posizione del governatore Mdp Enrico Rossi, che dopo aver replicato a Salvini nei giorni scorsi, ha indicato come possibile sede del Cpr il Comune di Cascina guidato dalla leghista Susanna Ceccardi, che però si è già sfilata, spiegando che in quel territorio non ci sono strutture adatte. “Vedo che la sindaca di Cascina è favorevole al Cpr,ì ma ovviamente non nel suo Comune” attacca Rossi: “Chissà quanti altri sindaci di centrodestra ora si faranno avanti, sicuramente a Salvini non mancheranno i rapporti per trovare sindaci favorevoli a ospitare queste strutture”.
Alle parole di rossi, risponde indirettamente il sindaco di Pisa, Michele Conti, scelto dalla lega alla guida di una coalizione di centrodestra. “Un Cpr a Pisa? Credo che certe scelte – ha dichiarato – debbano essere condivise con il territorio e non imposte dall’alto quindi sono sicuro che il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ci coinvolgerebbe in una discussione di questo tipo prima di prendere qualunque decisione”