TOSCANA – Scontro tra il ministro Salvini e la Regione Toscana sulle politiche di accoglienza dei migranti. Ieri il titolare del Viminale ha attaccato la Toscana, “buco nero” perché unica a suo dire a non aver dato la disponibilità alla creazione di un CPR, un centro di rimpatrio per richiedenti asilo, che Salvini vuole in ciascuna regione: “Evidentemente – la stoccata – il governatore Rossi tiene ad avere i clandestini per strada”.
“Salvini è forse in stato confusionale – la replica di Rossi – fino a questo momento non è arrivata alla Regione alcuna richiesta ufficiale da parte del Ministero. Daremo il parere solo quando arriverà la proposta” e aggiunge: “Tra i sindaci disponibili segnalo ad esempio quello di Cascina” Susanna Ceccardi.
La stessa che alcune settimane aveva invocato un Cpr ma che ora si sfila: “Sono favorevole a realizzarlo, ma a Cascina non abbiamo struttura adatte” la giustificazione.
Scena muta anche da parte degli altri sindaci todscani del centrodestra: Vivarelli Colonna a Grosseto, de Mossi a Siena e Conti a Pisa. Unico a distinguersi, il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli: “Pronti a patto che si concedano delle risorse in compensazione”.
Anche dai sindaci Pd che si erano detti favorevoli a centri regionali da 100 posti lanciati dall’allora ministro Minniti, ora si chiudono le porte. Ad esempio il sindaco di Prato e presidente Anci, Matteo Biffoni :“Salvini nelle sue linee guida ripropone il modello fallito dei Cie, che mette insieme lo spacciatore con la badante, devo confrontarsi con i teritori”.