PIEVE SANTO STEFANO – E’ il diario di Luca Pellegrini ‘Il mare insegna’ a vincere l’edizione 2018 del Premio Pieve Saverio Tutino . Nato a Palmanova in provincia di Udine, Pellegrini scrisse il diario tra il 1831-1850, ed è così uno dei più vecchi premiati a Pieve Santo Stefano (Arezzo).
Rimasto orfano di padre, Pellegrini a 16 anni si imbarca come mozzo su una barca a vela che si muove nell’alto Adriatico: pochi anni conoscerà i mari di mezzo mondo. Il suo diario parte dall’esperienza del naufragio nel 1833 nelle acque della Manica, per arrivare a descrivere con l’occhio dell’etnografo molto attento ai temi politici, i paesi e le culture conosciuti nei molti anni passati in mare, dal Mediterraneo all’Africa, al Sud America. Tra le pagine più attente e “contemporanee”, quelle che Pellegrini dedica alla descrizione – e alla critica feroce – del sistema schiavistico in vigore negli anni ’30 dell’XIX secolo in Brasile.
Il suo diario ha messo tutti d’accordo. La premiazione questo pomeriggio a Pieve Santo Stefano: a ritirare il premio è stato il fotografo Vittorio Calori che ha ricevuto il diario da una delle ultime discendenti di Pellegrini.
Il Premio “Città del Diario”, ogni anno assegnato a personalità che si sono distinte per il loro lavoro sul tema della memoria, è stato assegnato a Liliana Segre, Sami Modiano, Piero Terracina, alle vittime delle leggi razziali nell’ottantesimo anniversario dalla promulgazione, e ai testimoni sopravvissuti della Shoa.
A ritirare il premio è stato Piero Terracina – deportato ad Auschwitz a 15 anni e unico superstite degli 8 componenti della sua famiglia – che ha raccontato in pubblico la propria esperienza, che così entra a far parte delle oltre 8.000 storie personali raccolte dall’Archivio dei Diario.
>> Ascolta Piero Terracina, ex deportato nel lager di Auschwitz-Birkenau