ROMA – I Comuni toscani hanno una speranza in più nel vedersi riconosciuti i 174 milioni del bando periferie del governo Gentiloni che il Senato a inizio agosto aveva congelato fino al 2020 con un emendamento al Milleproroghe.
Una rapida soluzione è quella assicurata ieri dal premier Giuseppe Conte nell’incontro con la delegazione Anci di cui facevano parte anche i sindaci toscani di Firenze Dario Nardella e di Livorno, Filippo Nogarin, per trovare una risposta al “congelamento” di risorse pari a 1,6 miliardi di euro a livello nazionale.
Se i fondi venissero ripristinati, per la Toscana tornerebbero ad essere disponibili 390 milioni complessivi – considerando anche quota di cofinanziamento – di cui 18 milioni solo per Firenze, per progetti di riqualificazione e messa in sicurezza di edifici o contesti degradati.
L’idea cui lavora l’esecutivo è di un decreto che rimoduli i finanziamenti su base triennale, con erogazione immediata dei fondi ai Comuni che hanno approvato i progetti esecutivi entro il 15 settembre 2018. “Siamo riusciti a convincere il premier Conte” annunciava trionfante ieri Nogarin.
In realtà il provvedimento ancora ancora c’è, potrebbe arrivare entro 7-10 giorni. “Registriamo un impegno importante. Che metteremo alla prova dei fatti” si limita a dire il presidente Anci Antonio De Caro, che nella ore passate è arrivato a minacciare la rottura dei rapporti istituizionali
Un’incertezza che non piace affatto al sindaco di Firenze Nardella: “Unico fatto per oggi è la conferma del taglio nel Milleproroghe”, dice mostrando di essere pronto a dare battaglia: “Già oggi ho dato mandato all’avvocatura del Comune di avviare tutti le possibili iniziative sul piano legale per valutare i danni economici che, a causa di questo decreto che azzera impegni legittimi e legali che sono stati assunti, ricadranno su aziende, lavoratori e istituzioni pubbliche”.