LIVORNO – Mentre l’esondazione dei torrenti un anno fa portava morte e distruzione a Livorno, c‘era qualcuno che brindava all’alluvione, in modo non dissimile da quel che avvenne nel 2008 dopo il terremoto a L’Aquila.
Lo rivelano le intercettazioni dell’inchiesta che ha portato a Livorno all’arresto ai domiciliari dell’ex responsabile della protezione civile cittadina Riccardo Stefanini, per turbativa d’asta e truffa i danni dello Stato assieme ad altre due persone.
“Ci siamo allarmati quando da alcune intercettazioni abbiamo sentito dire da alcuni imprenditori ‘brinderemo all’alluvione’ ” ha detto il capo della squadra mobile di Livorno Salvatore Blasco illustrando con il questore Lorenzo Suraci le indagini, partite proprio nei giorni successivi all’alluvione del settembre 2017.
Secondo l’accusa della procura livornese, Stefanini avrebbe pilotato le procedure di due gare d’appalto cui era preposto: quella sui Multiservizi con Emanuele Fiaschi, titolare della ditta livornese Tecnospurghi e quella sull’Alert System con Nicoletta Frugoli rappresentante, dell’azienda Comunicaitalia Srl.
Si trattava di appalti sotto soglia, sotto i 41 mila euro. Nel caso di Fiaschi, Stefanini avrebbe scoraggiato un altro imprenditore a partecipare alla gara per la fornitura alla protezione civile di mezzi spargisale; nel secondo caso, Stefanini si sarebbe accordato con Frugoli comunicandogli in anticipo gli stringenti parametri su cui si sarebbe basato il bando di gara.
I favori da parte di Stefanini nel caso di Fiaschi, non si sono fermati qua: il consolidato rapporto tra i due fatto di regalie varie, pacchi dono e cene offerte dall’imprenditore, ha portato Stefanini a manipolare i costi effettivi degli interventi della ditta di Fiaschi con i mezzi spargisale in occasione di due allerta meteo per neve e ghiaccio del 25-26 febbraio e 1 marzo scorsi, con l’accredito dal Comune a Tecnospurghi del costo di spargimenti di sale effettuati a titolo gratuito da altri.
Emerse anche anomalie nei prezzi fissati da Stefanini per i sacchi di sale da disgelo: il Comune ha pagato ogni sacco da 20 kg, 15 euro Iva esclusa, mentre nel 2013 il comune di Pisa aveva pagato lo stesso prodotto da 25 kg 3.35 euro Iva compresa.