PRATO – Niente carcere per il prete della chiesa di San Ruffignano a Sommaia di Calenzano accusato di violenza sessuale aggravata su una bambina di 10 anni dopo essere stato sorpreso con lei nella sua auto in atteggiamenti inequivocabili.
Il giudice per le indagini preliminari di Prato Francesco Pallini ha sciolto la riserva sulla misura cautelare da applicare a don Paolo Glaentzer, 70 anni, stabilendo che dovrà rimanere ai domiciliari. Il magistrato ha respinto la richiesta della procura che chiedeva il carcere, accogliendo la tesi della difesa, che aveva puntato sull’avanzata età e dell’atteggiamento collaborativo: il prelato ieri nell’interrogatorio di garanzia nona aveva negato i fatti, ma anzi ha spiegato che gli incontri con la piccola siano stati più d’uno negli ultimi mesi. Sconcerto invece hanno suscitato le dichiarazioni rese nei primi interrogatori con le forze dell’ordine,in cui don Paolo aveva parlato di una “relazione affettiva” e attribuendo alla bambina “l’iniziativa” e atteggiamenti “provocanti”.
Intanto emergono ulteriori particolari sul difficile contesto familiare della bimba: il più grande dei fratelli, ora maggiorenne, nel 2007 venne allontanato dalla famiglia dopoché essere stato trovato appartato con un adulto; in mancanza di riscontri oggettivi l’indagine fu poi archiviata senza accuse formali.
Nel 2016 gli altri tre figli della coppia, tutti minorenni, erano stati sottratti alla potestà dei genitori, considerati incapace di garantire un ambiente idoneo alla loro crescita, ma erano stati riaffidati pochi mesi dopo, a seguito del ricorso vinto contro il parere del Comune e dei servizi sociali.
Nel gennaio scorso era stata una nuova richiesta della procura di minori per l’allontanamento dei 3 minori – non abbastanza in tempo per evitare le frequentazioni con don Glaetzer.