FIRENZE – Sottoporsi ad una TAC o ad una risonanza magnetica anche il sabato pomeriggio o la sera dopo le 20, o poter usufruire di una visita specialistica a di fuori dei “canonici” orari di apertura dei presidi sanitari. Il tutto prenotabile dai cittadini tramite il consueto strumento del CUP.
Tutto questo sarà possibile a breve in Toscana grazie ad una speciale intesa siglata con tutte le principali sigle sindacali dei medici e dei veterinari (Anaao-Assomed, Cimo, Aaroi, Cgil Fp medici, Fvm, Cisl Medici, Fassid, Fesmed, Anpo, Fm-Uil Fpl) e degli altri dipendenti del servizio sanitario regionale (i comparti funzione pubblica dei sindacati confederali e Snabi, Sinafo, Aupi, Fedi sanità).
L’accordo prevede stanziamento di risorse pari a circa 10 milioni di euro, da destinare ai professionisti del servizio sanitario regionale delle prestazioni aggiuntive in regime libero professionale, che serviranno a “sfoltire” le liste di attesa: 720 euro per un turno da 8 Tac o risonanze, 30 euro per ecografie e mammografie, 37,5 per le endoscopie digestive.
Questi son i costi unitari a titolo di esempio: a determinare “quanto” e “dove” saranno messe a disposizione queste prestazioni, saranno dei “pacchetti” di prestazioni annuali che saranno elaborati e proposti dalla singole Asl, dove pi servono: il tempo massimo per elaborare questi progetti è di 12 mesi, ma l‘assessore regionale alla salute Stefania Saccardi fa capire che già entro settembre potrebbero essere presentati i primi progetti in modo che entro fine anno potrebbero essere messe a disposizione le prestazioni in più. >>> Ascolta
Per la Regione la svolta, benché già preannunciata qualche mese fa, è epocale: è passato solo poco più di un anno da quanto il governatore toscana Enrico Rossi auspicava il “graduale superamento dell’ “intra-moenia” come soluzione per ridurre i tempi di attesa per le visite specialistiche e gli esami diagnostici più complessi, da anni punti deboli di una sanità toscana che su molti altri fronti può vantare performance da leader nel panorama nazionale.
A 15 mesi di distanza – stante l’impossibilità di nuove assunzioni di personale chieste dalla categorie, e impedita dalla legge Tremonti che impone una riduzione delle spese per i personale dell’1,4% ogni anno – è costretta a trovare soluzioni alternative. Soluzione che è stata trovata, appunto, nell’offrire più prestazioni con il personale attualmente in forze. Che fa dire al governatore toscano Enrico Rossi: “Continuiamo a puntare sulla sanità pubblica, gradiremmo che venisse fatto anche a livello nazionale”. Ad esempio, “il superticket introdotto da Tremonti nel 2011: sarebbe importante se nella discussione sulla finanziaria venisse tolto”. >>> Ascolta