FIRENZE – Un decreto per mettere al riparo i lavoratori della Bekaert di Figline Valdarno – e i tanti altri che potrebbero vivere situazioni simili – degli effetti devastati delle delocalizzazioni selvagge. L’annuncio della multinazionale di voler chiudere lo stabilimento di Figline, infatti, ha aperto una finestra che si chiuderà il 4 settembre prossimo.
La proposta di legge, elaborata da Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil di Firenze sarà illustrata domani al governo in occasione del previsto incontro al Mise sulla vertenza.
Tre i punti centrali del decreto, pensati con lo scopo di guadagnare tempo utile per delineare un percorso di reindustrializzazione della fabbrica.
Il primo pilastro della proposta è il ripristino della causale di cessazione (anche parziale) di attività per la Cig straordinaria, con durata 12 mesi; il secondo è la possibilità di applicare d’ufficio la cassa integrazione straordinaria da parte del governo di fronte all’indisponibilità di un’azienda di favorire la reindustrializzazione; l’obbligo di “preavviso” di almeno 12 mesi in caso di delocalizzazione, in modo analogo o a quanto accade – spiegano i sindacati – in Belgio e in Olanda, secondo le organizzazioni) per le aziende intenzionate a cessare l’attività per delocalizzare.