FIRENZE – Dopo la paura, arriva l’indignazione per il falso allarme bomba di ieri mattina a Firenze dove, tra via Forlanini e via Ponte di Mezzo, a 50 metri dalla sede del Pd è stata trovata una sedia con attaccate delle bombolette spray unite da del nastro adesivo, fortunatamente priva di innesco.
Sul posto sono intervenuti subito gli artificieri, che per cautela hanno fanno brillare la sedia. Al momento non ci sono rivendicazioni, sul caso sta indagando la Digos.
“Un atto gravissimo. Forse non poteva esplodere, ma si tratta comunque di un inquietante avvertimento” ha dichiarato il segretario comunale Massimiliano Piccioli, che ha avvertito subito sia il sindaco Dario Nardella sia l’ex premier Matteo Renzi. “Siamo feriti ed arrabbiati per l’episodio intimidatorio – ha fatto sapere il Pd in un comunicato – Quando la violenza arriva a sistemare le bombe sotto la sede di un partito vuol dire che siamo in una fase in cui niente può essere sottovalutato. Noi andremo avanti con maggiore determinazione”.
Anche la Cgil fiorentina offre la sua solidarietà: «Il falso ordigno è un fatto molto grave. C’è un clima pesante nel Paese che va contrastato con fermezza, è inaccettabile ogni tipo di violenza, sia essa verbale o sottesa a gesti dal sapore terroristico», dice la segretaria generale Paola Galgani.
Per quanto innocua, la sedia con le bombolette di ieri riporta alla memoria il vero e proprio attentato del giugno 2014. Quando un ordigno artigianale fu fatto esplodere sul retro della sede, provocando fiamme che arrivarono al tetto. La polizia allora puntò il dito contro gli anarchici, ma anche in quel caso non ci furono rivendicazioni.