FIRENZE – Maggioranza del Pd di Palazzo Vecchio al centro delle polemiche per la gaffe istituzionale legata all’elezione ieri del nuovo presidente del consiglio comunale (al posto di Caterina Biti eletta in Parlamento) che obbligherà però il sindaco Dario Nardealla adun inaspettato rimpasto di giunta.
Dopo due mesi di infruttuose trattative, il “lodo” sancito dal sindaco per pacificare le diverse correnti del gruppo Pd appariva semplice: elezione comea nuovo presidente dell’assemblea del “bonifaziano” Andrea Ceccarelli – che effettivamente ieri è stato eletto, a maggioranza semplice, con 21 voti a capo dell’assemblea del Salone dei 200 – e la “promozione” ad assessore del principale candidato alternativo, il lottiano Massimo Fratini.
Peccato però nessuno dalla parti di Nardella e del Pd di palazzo Vecchio si sia accorto che i 10 assessori attualmente in forza alla giunta comunale sono già il numero massimo concesso dalla legge: quindi l’ingresso di Fratini costringerà uno degli assessori a farsi da parte. E mentre si sfoglia la margherita dei papabili – in pole l’assessore al bilancio Lorenzo Perra o Alessia Bettini all’ambiente – per il momento il primo cittadino ha preso tempo.
All’attacco le opposizioni, che hanno votato il candidato di bandiera Mario Tenerani (14 voti per lui) contro la scelta del Pd: “Frutto del più classico manuale Cencelli per ricomporre le tensioni dentro al gruppo bloccato da due mesi” dichiarano con una nota congiunta tutti i capigruppo di opposizione. Che rincarano la dose: “Il Pd in consiglio comunale propone una facciata di unità per nascondere le divisioni interne”.