FIRENZE – Donne “eccessive” ed “eccezionali”, dalla grande intelligenza e personalità, che si sono trovate a combatterei e soffrire a causa della loro originalità e della loro genialità, in un contesto ancora largamente improntato al maschilismo.
Sylvia Plath, Marguerite Duras, Etti Hillesum e Lou Salomé: a loro, sicuramente tra le più importanti e (oggi) apprezzate scrittrici ed intellettuali del ‘900, è dedicato il ciclo “Donne di troppo“, organizzato dal Gabinetto Vieusseux da oggi al 29 maggio per 4 martedì consecutivi.
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Quattro incontri per raccontare, con la voce delle donne, le figure e le opere di queste grandi personalità. Si parte oggi pomeriggio (ora 17,30 nella Sala Ferri di Palazzo Strozzi) con Lou Salomé – musa di Friedrich Nietzsche e amante di Rainer Maria Rilke, che al rapporto con lo scrittore dedicò “Erotica”, con l’incontro con Susanna Mati, filosofa e curatrice dell’edizione di “Aprile” di Salomé.
Il programma degli incontri prosegue il 15 maggio, con Sandra Petrignani, autrice di “Marguerite” (Neri Pozza) sulla vita di Marguerite Duras. Di Etti Hillesum, scrittrice olandese di fede ebraica uccisa nei campi di concentramento nazisti, parlerà il 22 maggio Edgarda Ferri, che le ha dedicato il libro “Un gomitolo aggrovigliato è il mio cuore. Vita di Etty Hillesum” (La nave di Teseo). Infine la figura tormentata di Sylvia Plath sarà al centro dell’incontro con Elisabetta Rasy del 29, che alla poetessa ha dedicato un capitolo del suo indimenticabile “Memorie di una lettrice notturna” (Mondadori).