FIRENZE – Il Maggio musicale fiorentino piange la scomparsa di Ermanno Olmi: proprio a Firenze il regista bergamasco ebbe il suo debutto assoluto come regista di opera lirica nel 1983 con Il Tabarro di Giacomo Puccini, realizzato insieme ad altri due celebri registi cinematografici, Franco Piavoli e Mario Monicelli.
Il Tabarro, si ricorda ancora dal Maggio, non fu l’unica occasione che vide Olmi impegnato sul palcoscenico del teatro fiorentino. Lo stesso titolo, diretto dal maestro Bruno Bartoletti, fu ripreso nel Maggio del 1988. Risale invece al 1989 la regia di Kat’a Kabanová di Leó Janaek, che venne messa in scena durante la stagione autunno-invernale: sul podio il maestro Christian Thielemann, con scene firmate da Emanuele Luzzati e costumi di Santuzza Calì.
“Un capolavoro – ha ricordato il sovrintendente del Maggio musicale Fiorentino Cristiano Chiarot – che rientra nella tradizione di riproposte e riproposizioni del Grande Maggio”. “Con Olmi – ha aggiunto Chiarot – ho avuto il piacere di lavorare anche al Teatro La Fenice in occasione di uno spettacolo diretto dal maestro Bruno Bartoletti. Ricordo ancora chiaramente la grande dedizione al lavoro, la genialità e il coinvolgimento artistico che lo contraddistinguevano. Non si può parlare di lui senza ricordare la poesia infinita, la dolcezza e l’umanità dei suoi personaggi, la profonda compassione di ogni fotogramma del suo cinema”.