FIRENZE – Si intitola “Gong” la mostra antologica su Eliseo Mattiacci (classe 1940), uno dei pionieri dell’avanguardia dell’arte italiana della fine degli anni ’60 che sarà ospitata al Forte di Belvedere di Firenze dal 2 giugno al 14 ottobre.
Inventore di iconografie cosmologiche e di nuove relazioni spaziali e concettuali tra arte e natura, tra uomo e ambiente, Mattiacci porterà a Firenze 20 sculture monumentali che saranno distribuite tra gli interni e gli esterni del Forte, oltre a un nutrito gruppo di disegni, circa ottanta, che per la prima volta in assoluto illustreranno la sua attività grafica.
Tema chiave della rassegna, la magia del cosmo, con la ricerca orbite di pianeti e di astri, ritmi e geometrie che appartengono all’universo infinito, per tracciare mappe stellari che adesso come milioni di anni fa funzionano in termini anche simbolici, rituali.
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Negli spazi interni del Forte, tra le opere storiche non mancherà il Tubo (1967) di circa sessanta metri di estensione e verrà ripresentata – per la prima volta dalla mostra alla galleria L’Attico di Roma – l’installazione Recupero di un mito (1975), così come troverà collocazione l’opera sonora Echi di suoni e cani che abbaiano (1983).
Quanto ai lavori più recenti, un’intera stanza ospiterà l’installazione con i pianeti in alluminio sulla superficie stratificata in pallini in piombo di La mia idea del cosmo (2001), mentre le grandi eliche in alluminio di Dinamica Verticale (2013) domineranno gli spazi al piano terreno.
Nella sezione dedicata alla grafica, saranno esposti disegni che rievocano il clima delle performance degli anni ’70, il ciclo Predisporsi ad un capolavoro cosmico-astronomico del 1980-81, i frottages su metallo dei Campi Magnetici, le Cosmogonie, fino ai recenti Corpi Celesti del 2005. Nei giardini terrazzati del Forte di Belvedere, troveranno spazio le grandi opere in acciaio di ispirazione cosmico astronomica.