FIRENZE – “Basta processi mediatici, voglio difendermi in aula e essere giudicato in tribunale”. Questo l’appello che alcune settimane fa Tiziano Renzi, padre dell’ex premier, aveva lanciato dalle pagine dei giornali affittate per l’occasione.
I pm della procura di Firenze, che indagano su di lui e la moglie Laura Bovoli per due false fatture da 160 mila euro complessivi pagate dall’imprenditore degli outlet Roberto Dagostino, l’hanno accontentato.
Ai genitori dell’ex premier è arrivato l’avviso di chiusura delle indagini, che solitamente prelude ad una richiesta di rinvio a giudizio.
Le due fatture – 140 euro e 20 mila euro – sono state pagate nel 2015 dalla società Tramor srl, di cui Dagostino era amministratore, a società dei coniugi Renzi, la Party e la Eventi6, per studi di fattibilità relativi all’outlet The Mall di Reggello: operazioni inesistenti secondo i pm Christine von Borries e Luca Turco tali studi di fattibilità in realtà non sono mai stati effettuati, di fatto così procurando a Laura Bovoli amministratore di diritto e a Tiziano Renzi amministratore di fatto un ingiusto profitto.
Dagostino, indagato nel ruolo di amministratore di fatto della Tramor, è accusato anche di truffa per aver attestato la veridicità della fattura per aver indotto al pagamentoRemi Leonforte, suo successore alla guida della Tramor.