FIRENZE – “Riprendere possesso dell’immobile di via Villamagna a Firenze occupato dal centro sociale Cpa”. Dopo le polemiche per le dichiarazioni della ex brigatista Barbara Balzerani, che venerdì al Cpa per presentare il suo ultimo libro ha definito un “mestiere” quello delle vittime di terrorismo, il consiglio comunale di Firenze ha approvato una risoluzione, in cui si ricorda che il Cpa occupa abusivamente una struttura di proprietà comunale” (dal 2001 l’ex scuola don Facibeni di via Villamagna).
L’atto, proposta da Forza Italia e Fratelli d’Italia, è stato votato anche da Pd e M5S e la consigliera civica Scaletti. Contrari i consiglieri di Firenze riparte a sinistra, mentre i due rappresentanti di Mdp hanno lasciato l’aula. Ass ente (per motivi personali) la consigliera di Potere al Popolo.
Nel testo si legge che l’occupazione del Cpa “rappresenta un contrasto evidente con il
tentativo di reperire e recuperare strutture pubbliche in favore di coloro
che ne facciano richiesta nei termini di legge”. Inoltre è definito “inaccettabile per la nostra amministrazione comunale e per tutta la comunità l’invito all’ex Br non pentita Barbara Balzerani, avvenuto proprio il giorno dell’anniversario del rapimento di Aldo Moro”.
Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra, stamani ospite a Novaradio, spiega il suo voto contrario rimarcando la differenza che separa le due questioni: “Le parole della Balzerani sono da condannare, e sarebbe opportuno anche che il Cpa ne prendesse le distanze”. “Ma usare questo episodio come pretesto per chiedere la chiusura di una realtà come il Cpa significa strumentalizzare la vicenda, come fa il centrodestra”. “L’immobile in via di Villamagna è occupato dal 2001, dall’inizio della consiliatura sono passati 4 anni, se ne accorgono solo ora?” aggiunge Grassi: “Tra l’altro il richiamo alle parole della ex brigatista non era contenuto nel testo originario presentato e sono state aggiunte per volontà del gruppo Pd, ma si tratta di cose totalmente distinte”. “Se si vuole aprire un dibattito sull’occupazione lo si faccia – conclude – ma non si può non riconoscere il ruolo sociale e culturale svolto dal Cpa con le sue attività in questi anni in città”.
>>> Clicca per ascoltare l’intervista a Tommaso Grassi, capogruppo FRAS
Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, investito della questione, per ora prende tempo: “Esamineremo l’atto come facciamo per ogni delibera del Consiglio”. >>> Ascolta
“Sono anni che la destra, nelle sue varie anime, chiede lo sgombero del Cpa”, denuncia Potere al popolo Firenze, che punta il dito però soprattutto su chi ha dato il proprio decisivo appoggio alla mozione: “Ci pare assurda la reattività con cui si è accolto l’ennesimo pretesto della destra, con cui si è passati da una polemica sulla memoria storica allo sgombero del CPA. Avremmo voluto che una reattività simile si fosse dispiegata dopo l’omicidio di Idy Diene e il razzismo di Pirrone ad esempio”. Di “data nera nella storia del Consiglio comunale fiorentino” parla lassociazione perunAltracittà, che stigmatizza luna “richiesta di chiusura punitiva per uno spazio non omologato, di dissenso e critica”.