FIRENZE – Nuove regole per disciplinare i rapporti tra le cooperative sociali e gli enti pubblici che operano in ambito regionale, che riserva una quota di appalti pubblici alle cooperative che si occupano di inserimento lavorativo di persone svantaggiate e sancisce un ruolo coinvolgimento nei percorsi di coprogettazione e coprogrammazione di alcuni servizi socio-sanitari.
Le novità, che riformano una disciplina vecchia di oltre 20 anni (la legge regionale 87 del 1997) sono contenute nella proposta di legge della giunta regionale che sarà sottoposta all’approvazione del Consiglio Regionale, e che è stata presentata oggi dall’assessore regionale alla salute e welfare Stefania Saccardi, assieme ai rappresentanti delle tre centrali cooperative.
“Una scelta forte – ha spiegato l’assessore Saccardi – che sta dentro l’idea di welfare che abbiamo in Regione Toscana: inclusione e non assistenzialismo. E la cooperativa sociale è il modo migliore per realizzare l’inclusione”. >>>Ascolta
“Accogliamo con favore questa importante proposta di legge – ha detto il presidente della Consulta regionale sulla cooperazione sociale Luca Rinaldi – che, per prima in Italia, cerca di cogliere le opportunità nate dalla Riforma del Terzo settore mettendo in campo risposte per le cooperative di tipo A e B”. >>>Ascolta