FIRENZE – Era il 1978 quando la legge 180 decretava, alo stesso tempo, la chiusura dei manicomi e la loro apertura alla società, la “liberazione” dei reclusi e la loro presa in carico da parte del sistema dei servizi psichiatrici territoriali.
A 40 anni di distanza da quell’epocale riforma, cosa rimane dell’eredità basagliana nella cura della malattia mentale, quale lo stato di salute dei servizi psichiatrici? Con la scomparsa dei manicomi, quali sono le nuove “gabbie”, fisiche e mentali, per malati e famiglie? Sono gli interrogativi e i temi al centro della tre giorni di incontri, dibattiti dal titolo “Il manicomio invisibile” organizzato da oggi a Firenze dai collettivi studenteschi dell’Università di Firenze Laboratorio 15 di Psicologia e Codice Rosso di Medicina, con la presenza di esperti e protagonisti di quella straordinaria stagione di riforma.
A aprire la discussione, oggi pomeriggio, un dibattito sugli aspetti storici e politici della legge 180, oggi dalle 14,30 presso la facoltà di psicologia (via della Torretta 16), alla presenza di Patrizia Guarnieri, storica e docente di Storia culturale e sociale e Peppe dell’Acqua, storico collaboratore di Franco Basaglia.
“Ribaltando l’approccio dalla malattia al malato, la legge 180 ha rappresentato una avanzamento storico nel campo dei diritti umani – sottolinea lo stesso Peppe dell’Acqua stamani ai microfoni di Novaradio, tra i partecipanti dell’incontro di oggi – ma nel corso degli anni sono stati gli stessi medici psichiatri a non cogliere fino in fondo l’opportunità di questo cambiamento di prospettiva, rimanendo ancorati”.
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Domani, mercoledì 14 (dalle 15,30) si prosegue nell’area dell’ex manicomio di san Salvi, con un incontro sullo “stato dell’arte” delle strutture sanitarie per la cura del disagio psichico, con la partecipazione di Walter Ciardo, primario di psichiatria dell’ospedale di Ponte a Niccheri, Lauro Mengheri, presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana, Kevin Nicolini dell’Associazione Franco Basaglia di Trieste, e gli psicologi AIDET Andrea Pozza e Nicoletta Giaquinta. Dalle 21 Chille de la Balanza torneranno a guidare il pubblico nella passeggiata-spettacolo “C’era una volta…il manicomio”.
Venerdì 16 marzo la discussione si sposta al Plesso di Scienze della Formazione (via Laura 48) per parlare delle pratiche contenitive ancora oggi in uso, quali l’abuso di TSO e la contenzione meccanica e chimica, con il psichiatra e direttore del DSM di Pistoia Vito D’Anza, e lo psichiatra Piero Cipriano.
Una “coda” dell’evento si terrà domenica con lo stage teatrale tenuto da Chille de la Balanza dal titolo “E tu slegalo subito” con una performance finale (ore 21): il testo teatrale si basa sull’omonimo scritto di Giovanna del Giudice sulla storia di Giuseppe Casu, morto nel 2006 dopo essere stato legato mani e piedi per sette giorni consecutivi nell’SPDC di Cagliari.