FIRENZE – Chagall, Monet, Picasso, Matisse, Klee, Kokoschka, Otto Dix, El Lissitzky, sono alcuni degli artisti che il regime nazista bandì, le cui opere furono derise, danneggiate e trafugate. A 80 anni di distanza dalla condanna pubblica dell’arte “degenerata” da parte della Germania hitleriana arriva al cinema Odeon il documentario-evento “Hitler contro Picasso e gli altri” in proiezione martedì 13 (ore 16.30 – 18.30 – 21) e mercoledì 14 (ore 16) marzo.
Il film, con la partecipazione straordinaria di Toni Servillo e la colonna sonora originale firmata da Remo Anzovino, ci guida tra Parigi, New York, l’Olanda e la Germania, raccogliendo testimonianze dirette sulle storie che prendono il via da quattro grandi esposizioni che in questi ultimi mesi hanno fatto il punto sull’arte trafugata, tra protagonisti di quegli anni, ultime restituzioni e preziosi materiali d’archivio.
Era il 1937 quando organizzando, a Monaco, il regime nazista organizzò un’esposizione pubblica per condannare, deriderla la cosiddetta “arte degenerata”, e, contemporaneamente, una mostra per esaltare la “pura arte ariana”, con “La Grande Esposizione di Arte Germanica”. Proprio in quegli stessi giorni cominciò la razzia, nei musei dei territori occupati e nelle case di collezionisti e ebrei, di capolavori destinati a occupare gli spazi di quello che Hitler immaginava come il Louvre di Linz (rimasto poi solo sulla carta) e di Carinhall, la residenza privata di Goering, l’altro grande protagonista del saccheggio dell’Europa. Si calcola che le opere sequestrate nei Musei tedeschi siano state oltre 16.000 e oltre 5 milioni in tutta Europa. La mostra sull’”arte degenerata” fu portata in tour come esempio in 12 città tra Austria e Germania e la visitarono circa 2 milioni di persone.