FIRENZE – E’ fissata per le 15 di oggi pomeriggio sul ponte Vespucci una nuova manifestazione della comunità senegalese dopo l’omicidio in strada ieri di Idy Diene, l’ambulante 54enne ucciso ieri da una serie di colpi di pistola esplosi da Stefano Pirrone, 65enne, ora agli arresti.
Ad annunciarlo a presidente dell’associazione dei senegalesi di Firenze Diye Ndiaye: “Daremo vita ad una iniziativa all’insegna della solidarietà”.
Ieri la manifestazione spontanea convocata da un gruppo di connazionali è degenerata in una serie di intemperanze, con fioriere rotte, transenne dei cantieri intraversate e strade bloccate, e momenti di tensione con la polizia mai sfociate per fortuna in violenza: troppo forte l’onda emotiva della tragedia, il timore di un attacco xenofobo e il ricordo della strage di piazza Dalmazia del 2011 dove 2 ambulanti senegalesi furono uccisi dal militante di Casapound Gianluca Casseri.
Una vicenda, quella della morte di Idy, invece tragica e assurda: in base quanto dichiarato dall’assassino e confermato da fonti investigativa, all’origine dell’omicidio non ci sarebbero motivi razziali: l’uomo, oberato dai debiti avrebbe voluto suicidarsi in strada, ma poi non trovando il coraggio avrebbe deciso di sparare a caso, così, da finire in prigione e non gravare sulla famiglia. Scelta che è caduta su Idy, che ha avuto la sfortuna di trovarsi a passare in quel punto.
La vittima era residente a Pontedera ma era molto conosciuto a Firenze dove veniva tutti i giorni a vendere in strada. Per una tragica fatalità, Idy Diene era nato nello stesso villaggio di Samb Modou, ne era parente, e si era preso cura economicamente della vedova e della figlia. “Una persona gentile, mai invadente – lo ricordano residenti e esercenti dell’Oltrarno – bussava, entrava per poi andarsene regalandoti sempre un sorriso”.