FIRENZE – “Noi ribadiamo con forza che siamo orgogliosamente antifascisti e che questo paese è orgogliosamente antifascista”.
Il segretario del Pd Matteo Renzi sceglie l’incontro con i sindaci democratici toscani al Teatro Niccolini per rilanciare la linea del Pd sulla sicurezza e rispondere alle critiche sulla mancata partecipazione del PD alla manifestazione di sabato scorso a Macerata.
E così, dopo il pranzo “riparatore” ieri con il partigiano Silvano Sarti, già presidente onorario Anpi, Renzi torna sul tema dell’antifascismo. “Su Macerata qualcuno ha avuto il coraggio di dire che il problema è il Pd, quando a Macerata al Pd hanno sparato” ricorda Renzi, che rivendica poi: “Il Pd era a Macerata col sindaco Carancini, con il ministro Minniti, con i suoi uomini, con Orlando che è andato a trovare i feriti, ma il Pd era anche in quella sede presa di mira da una pallottola: perché il fascista, già candidato dalla Lega, ha sparato a 6 ragazzi di colore ma anche alla sede del Pd”. >>> Ascolta
Un cambio di linea totale rispetto ai “toni bassi” tenuti ed invocati finora, che unisce ad una stoccata diretta al leader leghista Salvini. “Noi giovedì saremo a Stazzema – annuncia – per aderire all’anagrafe antifascista che qualcuno ha paragonato a quella canina, portando con nuovi i giovani millenials che non conoscono quella storia”.
A fargli eco, poco dopo dallo stesso palco è il ministro dell’Interno Marco Minniti: “Quella di Luca Traini è stata una rappresaglia, con l’aggravante dell’odio razziale: una rappresaglia, la stessa cosa che successe proprio a Stazzema” >>> Ascolta
Poco prima, nel suo discorso il segretario Pd non ha mancato un riferimento ai casi di cronaca di Pamela e Jessica, le due giovani uccise brutalmente a Corridonia e Milano. “Non è un paese strano quello in cui succedono queste cose – scandisce Renzi – è strano che diventino oggetto di campagna elettorale”. “Il Pd sulla sicurezza non prende lezioni da nessuno” ha affermato, ricordando i successi sul fronte dell’antiterrorismo, e la gestione di eventi come il giubileo di Francesco o il G20 di Taormina. “Soprattutto non accettiamo critiche da una destra che quando era la governo ha tagliato sulla sicurezza e imposto il blocco del turn over”.