FIRENZE – Uno spettacolo che porta a galla pregiudizi e paure nascoste nella nostra società, mettendo in luce anche il modo frammentario con cui grazie a media e social percepiamo le informazioni. È “Il principio di Archimede” il testo del drammaturgo catalano Josep Maria Miró, che il Teatro di Rifredi mette in scena in prima nazionale dal 15 al 25 febbraio con la regia di Angelo Savelli.
La vicenda è ambientata in una piscina, dove un allenatore, Jordi, da un bacio ad un bambino che durante un allenamento di nuoto si è messo a piangere. Un episodio che, come una miccia, innesca una spirale di diffidenza che porta a galla le paure e i pregiudizi di tutte le persone che ruotano intorno alla vita della piscina, che porteranno dal sospetto alla psicosi collettiva, dall’indiscrezione alla crocefissione mediatica.
Lo spettacolo non svela la verità dei fatti e sta al pubblico, che si trova sulla scena insieme agli attori, farsi un idea della vicenda. Per riprodurre quella frantumazione con la quale nella realtà riceviamo le informazioni dai media o dai social-network le scene si susseguono in ordine non-cronologico, permettendo agli spettatori di confrontare la propria visione con le varie prospettive che gli offrono i quattro personaggi.
Per incontrare l’autore e conoscere le sue opere il Teatro di Rifredi organizza sabato 17 febbraio alle ore 17.30 l’incontro “Scoprendo Miró”, a cui seguirà a cura del Nuovo Teatro Sanità di Napoli la lettura in prima assoluta per l’Italia del testo di Josep Maria Miró tradotto da Angelo Savelli “Nerium Park” con Cristiana Dell’Anna e Alessandro Palladino diretti da Mario Gelardi, ingresso libero.
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