FIRENZE – “Prima Nardella scommette una cena, poi si tira indietro e addossa la colpa dei ritardi alle imprese, invece di metterci la faccia e chiedere scusa ai fiorentini”. In piena campagna elettorale, per il candidato M5S alla camera Alfonso Bonafede anche la tramvia diventa terreno di battaglia politica, e i ritardi confermati nella realizzazione delle due nuove linee diventano esempio della “solita arroganza renziana”.
“Pare che per chiudere il capitolo Tramvia le imprese abbiano presentato un conto di altri 282 milioni” aggiunge Bonafede, citando le anticipazioni sull’istanza di arbitrato della Tram Spa. “Eccessivo certo, ma quanto è imputabile all’incapacità dell’amministrazione di pianificare se non in ottica elettorale?” insiste Bonafede, ricordando poi i costi della tramvia: “I costi medi in Europa per questo tipo d’opera si fermano a 7,5 milioni di euro al chilometro, mentre a Firenze pagheremo cinque volte tanto”.
Oggi in difesa dell’amministrazione Nardella si è speso anche il segretario Pd Matteo Renzi, candidato per il Pd proprio nel collegio fiorentino del Senato: a Firenze “dopo tanti anni di disagi e cantieri”, spiega “è ormai questione di qualche settimana”. “Le linee 2 e 3 sono state maledette dal punto di vista della burocrazia: tutte le aziende che avevano vinto i lavori per le nuove linee hanno avuto dei problemi e quindi dei fallimenti” ha ricordato, aggiungendo poi che “entro la fine dell’anno questa città potrà avere tre linee di tram”, di fatto così confermando lo slittamento a fine 2018 della linea 2.
E facendo perfino un “mea culpa”: “Con l’inaugurazione per San Valentino l’ho un po’ rovinato io, Dario – ha detto – la data del 14 febbraio, per San Valentino, nacque quando la scegliemmo, nel 2010, come atto d’amore per Firenze per inaugurare la linea 1”,