FIRENZE – Gli agenti di polizia si erano presentati con l’ufficiale giudiziario per notificargli il primo avviso di sfratto ma lo hanno trovato morto impiccato. E’ successo stamani a Firenze nell’abitazione in cui un 60enne che viveva da solo nell’appartamento che era stato dei genitori e adesso intestato a uno dei fratelli.
Gli agenti, dopo aver suonato il campanello e bussato ripetutamente alla porta, senza ottenere risposta, hanno deciso di entrare sfondando la porta. Una volta dentro hanno trovato il corpo senza vita dell’uomo
L’uomo non ha lasciato biglietti per spiegare il gesto, risale alla notte scorsa, ma secondo una testimonianza raccolta dagli agenti, nel corso di uno dei precedenti accessi per eseguire lo sfratto l’uomo avrebbe minacciato di togliersi la vita se fosse stato costretto a lasciare la casa.
Immobile che però era destinato a lasciare poiché la famiglia aveva accumulato un debito di oltre 100mila euro col condominio, di cui non pagava le rate da quasi 20 anni.
L’allargarsi della forbice “tra il reddito delle famiglie e i costi della casa” comporta “il rischio di ripetersi di gesti estremi” commenta la segretaria del sindacato inquilini Sunia di Firenze, Laura Grandi: “Sono scioccata per quello che è successo – afferma ancora – e credo che sia necessario fare una riflessione seria su un tema spesso disatteso, come quello dell’emergenza casa”. “Nei nostri uffici si recano sempre più spesso persone in difficoltà economiche – prosegue – che non reggono più i costi dell’abitare, e far fronte all’esorbitante prezzo degli affitti in una città come Firenze”.