SIENA – “La prossima settimana conoscerete i nomi dei candidati del M5s nei collegi uninominali. Stiamo creando una grande squadra”.
Luigi Di Maio, candidato premier del M5S parte da Castellina in Chianti per la sua due giorni toscana che lo porterà in “tour” elettorale tra Siena ed Arezzo per far conoscere i 20 punti del programma lanciato domenica scorsa: “Un programma né di destra né di sinistra” ma riguarda la “qualità della vita degli italiani” ha spiegato Di Maio dalla tenuta di Rocca delle Macie, prima
Nel pomeriggio si sposterà ad Arezzo, presso la Casa dell’Energia (ore 18), mentre domani sarà a Lucca, al Centro di ricerca e innovazione Lucense (ore 10) e poi a pranzo con i sindaci, portavoce e attivisti M5S toscani agli Scali del Monte Pio a Livorno.
Per la sua seconda tappa elettorale (dopo l’incontro con gli imprenditori di qualche giorno fa a Firenze), Di Maio sceglie i territori colpiti dei crack bancari – da MontePaschi a BancaEtruria. Dove le forze politiche si scontrano sui temi dell’economia: il Pd schiererà il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, e la Lega il suo economista anti-euro Claudio Borghi.
“Padoan può fare pure il fenomeno che si candida a Siena. Ma lui ha un paracadute nel proporzionale” attacca Di Maio, che poi si scaglia contro la gestione delle vicenda Mps: “Dopo tutto quello che è successo al Monte dei Paschi non capisco come Siena possa rimanere una roccaforte del Pd” si chiede.
Non c’è però solo i Pd da battere: ed ecco che non mancano le bordate alla coalizione di centrodestra: “Votare per quella gente significa far piombare il Paese nel caos il giorno dopo a causa dei loro litigi” osserva, puntando il dito sulle contraddizioni interne lega-FI: “Non si capisce cosa pensino del 3%, della legge Fornero, non si capisce nemmeno chi sia il loro candidato premier”.
“Credo che il vero grande rischio di una zona come questa sia l’astensione” spiega Di Maio. Rispetto a Pd e centrodestra, è la sua tesi, il MoVimento 5 Stelle rappresenta un’alternativa alla sfiducia nella politica e un’occasione di protagonismo: “Noi non chiediamo loro il voto, chiediamo loro di partecipare al nostro progetto per l’Italia, di prendere parte ai nostri lavori sul programma, di proporsi anche per i collegi uninominali, di far parte di questo percorso”. “La legge elettorale attuale – ha ribadito incontrando gli agricoltori locali a Radda in Chianti – non promette niente di buono. Rappresentiamo oggi la prima forza politica nel Paese e non abbiamo intenzione di lasciare l’Italia nel caos”.