TOSCANA – Confusione informatico e feroci polemiche politiche anche in Toscana sulle parlamentarie del M5S. Oltre 600 le autocandidature per la nostra regione.
Come altrove, anche da noi sul web sono rimbalzatele segnalazioni di malfunzionamento del portale Rousseau, ma anche le proteste di militanti storici che si sono ritrovati esclusi dalle liste dei candidabili, mentre figurano altri che hanno mandato documentazioni incomplete. Tra gli esclusi l’attivista Andrea Vannini a Firenze, che si è sfogato su FB: “E’ la fine dell’uno conta uno”.
Nella corsa per un posto al sole in parlamento sul carro dei 5 Stelle salgono anche personaggi che poco hanno a che fare con la storia del movimento. Tra i nomi che spiccano, oltre a Gregorio de Falco, il capitano di fregata del “salga a bordo” rivolto a Schettino, anche l’architetto Fabio Zita, ex dirigente regionale che si oppose allo smaltimento delle terre di scavo della Tav; Marco Ferri, giornalista già firma de Il Giornale della Toscana; Giuseppe Razzanelli, fratello del più noto Mario; l’ex esponente di Alleanza Nazionale Domenico Leggiero, noto per la battaglia per militari vittime dell’uranio impoverito. Tra i parlamentari uscenti sicuri delle ricandidatura ci sono Alfonso Bonafede, Sara Paglini e Laura Bottici.
LIVORNO - "Non passa giorno senza che io mi metta a pensare e ripensare a cosa sarebbe successo se avessi preso decisioni diverse". Il sindaco di Livorno Filippo Nogarin, svolgendo oggi davanti al Consiglio comunale una breve comunicazione sull'inchiesta che lo vede indagato per omicidio colposo per il nubifragio del 10 settembre, riflette sul suo operato ma difende la furia delle acque provocò 8 vittime. "Rispondo e risponderò del funzionamento […]