LIVORNO – Omicidio colposo in concorso: questa l’accusa per cui il sindaco livornese Filippo Nogarin è indagato dalla procura di Livorno, assieme al capo della protezione civile comunale e comandante della polizia municipale di Livorno Riccardo Pucciarelli, per le responsabilità legate alla gestione dell’emergenza alluvione che ha colpito la città il 10 settembre scorso causando 8 vittime.
La conferma è arrivata ieri sera dallo stesso primo cittadino, in un post facebook, dopo essere stato ascoltato per 5 ore ieri pomeriggio dai pm della procura.
“Non sono stupito” il breve commento di Nogarin, che spiega di essere “a completa disposizione dei magistrati per chiarire loro, anche nei prossimi giorni, ogni eventuale dubbio”. “L’ipotesi di accusa è pesante – aggiunge – sarei un pazzo e un irresponsabile se sottovalutassi la vicenda, ma so di aver operato nel massimo rispetto delle leggi e delle procedure”.
Al centro degli accertamenti della procura, i tempi e i modi con cui il sindaco ha agito dopo il primo allerta delle 21,39 del 9 settembre in cui la sala operativa della protezione civile regionale segnalava un peggioramento delle condizioni.
Quella notte le forti piogge provocarono l‘esondazione dei torrenti Maggiore, Ardenza, Ugione e Chioma, con pesanti conseguenze soprattutto nella zona della collina di Montenero e dei Tre Ponti: 8 le vittime, di cui 4 componenti della famiglia Ramacciotti (padre, madre, figlio di 4 anni e nonno) periti nell’allagamento del loro appartamento in viale Nazario Sauro.