SESTO FIORENTINO – “Un accordo importantissimo, perché ora sappiamo che la trattativa sul futuro della Richard Ginori la faremo a Sesto Fiorentino”. Così i sindacati dei lavoratori commentando la firma dell’intesa ieri al Mise che segna il passaggio di proprietà dei terreni su cui sorge lo stabilimento dalle banche creditrici guidate da doBank al gruppo Gucci-Kering che ha rilevato l’attività due anni fa.
“Ora nessun ulteriori ritardo né alibi al piano industriale, finora sospeso dalla Gucci in attesa dell’accordo sui terreni – dice Mirko Zacchei, Femca Cils ai microfoni di Novaradio – e anche noi ci impegneremo in una trattativa che comunque sarà tutt’altro che semplice. Ma la battaglia la faremo insieme e la faremo a Sesto”. Una sorpresa: se Gucci-Kering si è aggiudicata il terreno dello stabilimento, l’area circostante è stata venduta ad un soggetto – trapela il nome, da confermare, di Unicoop – che potrebbe far presagire alla realizzazione di una centro commerciale nell’area. >>> Ascolta l’intervista
Si chiude così un braccio di ferro durato mesi, che più volte è stato sul punto di far saltare le trattative, e che ha visto un impegno dietro a tutti i livelli, al di là delle appartenenze partitiche. “Finalmente tiriamo un sospiro di sollievo” hanno esultato il sindaco di Sesto Falchi (SI) e il presidente della MetroCittà Dario Nardella. La cifra non è stata resa nota ma si stima un investimento intorno ai 10 milioni di euro. Un passaggio atteso da mesi dai 260 dipendenti e dall’intera città come un tassello fondamentale per il futuro della storica manifattura di ceramiche artistiche.