PIOMBINO – La crisi della Aferpi ex Lucchini da vertenza sindacale a terreno di infuocato scontro politico tra il segretario Pd Matteo Renzi e il governatore toscano di Mdp, Enrico Rossi.
Ad accendere la miccia è stato l’ex premier, che parlando ieri ad un gruppo di operai ex Lucchini che lo contestavano, ha spiegato che la scelta di affidare alla Cevital di Issad Rebrab e il rilancio poi fallito del polo siderurgico sarebbe stata voluta da Rossi e dall’allora segretario Fiom Maurizio Landini, laddove Renzi avrebbe invece preferito gli indiani della Jindal (ora tornati in campo).
Affermazioni cui oggi replica il governatore toscano: “Renzi dice che su Piombino è tutta colpa mia e di Maurizio Landini. Inutile ricordare che la scelta viene effettuata con gara da una commissione tecnica presso il Mise”. “Resto convinto – aggiunge – che, anche per il futuro l’unica proposta accettabile per Piombino e’ di tornare a produrre acciaio, perche’ altrimenti si farebbero solo gli interessi del capitalismo nazionale e internazionale che vorrebbero veder morire la siderurgia per sfruttare solo i laminatoi, mandando cosi’ a casa oltre la meta’ dei quattromila lavoratori diretti e indiretti’.