FIRENZE – Hanno lasciato oggi l’ex convitto di proprietà dei Gesuiti di via Spaventa a Firenze, i circa cento somali che lo avevano occupato dopo il rogo dell’ex mobilificio Aiazzone, dove vivevano a Sesto Fiorentino, il 12 gennaio scorso, in cui morì un migrante somalo di 44 anni e altri due restarono feriti.
Stamani nello stabile vuoto dove finirono i somali si è presentato personale della Caritas, del Comune e della questura che ha offerto loro nuove sistemazioni. In base a quanto appreso, gli occupanti hanno accettato le proposte, e al momento stanno lasciando l’edificio in piccoli gruppi, a bordo di mezzi della Caritas.
Le operazioni si stanno svolgendo senza disordini, non si tratta, quindi, di uno sgombero. Secondo quanto emerso, si tratta di un’operazione programmata, e le sistemazioni erano state precedentemente individuate in base al numero di persone censite all’interno dell’edificio. “Un lavoro di squadra con le forze dell’ordine e le associazioni durato mesi – ha detto il sindaco Dario Nardella – che dimostra che si può evitare quello che è successo a Roma alcune settimane fa in occasione dello sgombero forzato di un’occupazione abusiva”. >>> Ascolta