SESTO FIORENTINO – L’assemblea dei lavoratori della Richard Ginori si è riunita stamani e ha approvato un pacchetto di sciopero di otto ore e l’occupazione dello stabilimenti per la giornata di oggi.
A fine mattinata i lavoratori e rappresentanti Filctem Cgil, Femca Cisl, UilTec e Cobas faranno il punto della protesta, che si inserisce nella mobilitazione da mesi in atto per chiedere lo sblocco del rilancio dell’azienda e dell’acquisizione dei terreni su cui sorge lo stabilimento di via Giulio Cesare. L’offerta dell’azienda del gruppo Kering alla curatela di Ginori Real Estate è stata fin qui rifiutata dal maggiore creditore (doBank) perché non ritenuta congrua.
“I lavoratori vogliono dire basta alla situazione di empasse che da mesi blocca l’azienda” dice Miko Zacchei, Femca Cisl: “Da mesi attendono la presentazione del piano industriale di rilancio, da mesi aspettano che si arrivi all’accordo tra le tre banche e la Gucci-Kering sul passaggio di proprietà dei terreni. Un accordo che sembra sempre imminente ma non viene mai siglato. Con questa iniziativa di protesta i lavoratori intendono dire a chi ha le penne in mano, che è giunto il momento di firmare”.
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“I tavoli al Mise sono aperti da mesi ma finora notizia – dice Bernardo Marasco della Filctem Cgil – e questo significa perdere tempo rispetto al rilancio che l’azienda si era impegnata a mettere in atto”. Uno stallo che porta ad una situazione di grave disagio vissuta dai lavoratori, ha sottolineato Giovanni Nencini dei Cobas, ricordando che in regime di contratto di solidarietà molti dipendenti lavorano solo due, tre giorni alla settimana.
Ai lavoratori è arrivata la solidarietà delle istituzioni, in primis dal Comune di Sesto: il sindaco Lorenzo Falchi si è recato di persona allo stabilimento: “Stiamo facendo pressioni da tutti i lati possibili e immaginabili sulle banche “, ha detto, per sbloccare la situazione “entro la fine dell’anno”. Solidarietà anche dal sindaco di Firenze, Dario Nardella: “Dobbiamo dare una scossa potente a chi oggi è in grado di dare una soluzione definitiva a questa crisi per molti aspetti incomprensibile. Qui c’è solo una questione di volontà”. Impegno è stato ribadito anche da Gianfranco Simoncini, consulente del lavoro del governatore Enrico Rossi.
“Credo che i vertici dell’azienda e i vertici di doBank, solo i vertici, dovranno provare a comporre la situazione” ha detto Luigi Salvadori, presidente di Confindustria Firenze: “Finora tutto è successo a un livello più basso, un livello probabilmente di persone che non possono prendere le decisioni che realmente occorrono”.