FIRENZE – L’Ordine degli Architetti di Firenze, insieme al Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, si sfila dalla “call for arts” promossa dal Comune di Firenze per trovare idee con cui realizzare barriere estetiche per proteggere le città del rischio di attacchi terroristici.
Il motivo? Pur condividendo lo spirito dell’iniziativa, spiegano, il Comune non è andato oltre la comunicazione iniziale, e non ha fatto seguire alcun confronto sui contenuti del bando. Tra le criticità segnalate dagli architetti fiorentini, la mancata distinzione tra una fase di emergenza e una fase progettuale che comporta “preliminare confronto multidisciplinare”.
Un dialogo in cui, segnalano, al momento non è previsto alcun riconoscimento del contributo creativo e progettuale. “La forma scelta della ‘chiamata alle arti’ – si legge in una nota – si configura come una prestazione intellettuale cui non viene corrisposto alcun riconoscimento, né viene menzionata alcuna forma di tutela del diritto di autore e proprietà intellettuale dei progetti selezionati e non, come se si volesse passare il messaggio che alle idee, e al lavoro progettuale, non si debba riconoscere alcun valore.
A poche settimane dal lancio dell’idea, il progetto rimane orfano del contributo dei progettisti e designer fiorentini. Chissà se saranno gli archistar come Stefano Boeri, tra i promotori della call for ideas, a dare il loro aiuto creativo . Magari – dato che se lo possono permettere – in modo disinteressato.