FIRENZE – Dopo la rabbia, le proteste, i tafferugli e gli esposti, ora sugli alberi tagliati a Firenze c’è anche una inchiesta della magistratura. Il procuratore aggiunto Luca Turco ha riunito le segnalazioni arrivate nelle scorse settimane e ha assegnato il fascicolo al pm Gianni Tei, già titolare di una inchiesta sulla gestione del verde pubblico al termine della quale chiese il rinvio a giudizio di sette dipendenti comunali per falso in atto pubblico e deturpamento di bellezze naturali.
Nel nuovo fascicolo non ci sono, al momento, né indagati né ipotesi di reato. L’inchiesta però – poiché molti degli oltre trecento alberi abbattuti in viale Guidoni, viale Belfiore, viale Corsica, piazza San Marco, piazza Stazione, si trovavano in zone sottoposte a vincolo paesaggistico – dovrà accertare se fosse stato rilasciato il nulla osta della Soprintendenza richiesto in questi casi.
Altra questione da chiarire è lo stato di salute degli alberi abbattuti. Il problema riguarda anche la qualità della manutenzione del patrimonio arboreo: del tutto carente, secondo il pm Tei, che nella precedente indagine ha accusato gli ex responsabili del Verde pubblico di non aver programmato regolari interventi, così determinando lo scadimento delle condizioni di molti alberi.