TOSCANA – Diventa un caso politico regionale il provocatorio gesto con cui un insegnante di una scuola superiore di Carrara, Manfredo Bianchi, postato una foto su FB in cui sventola una bandiera della RSI in cima al Monte Sagro sulle Apuane, a pochi chilometri da Vinca, teatro nel 1944 di una strage compiuta dalle SS e da miliziani repubblichini in cui furono trucidate 173 civili, comprese donne e bambini.
Dopo le proteste dell’Anpi e del Comune di Carrara, si muove anche la regione Toscana, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha annunciato di aver dato mandato all’avvocatura regionale di presentare una denuncia alla Procura per il reato di apologia di fascismo. Una decisione che avviene proprio nel giorno dell’anniversario dell’eccidio di Vinca, mentre anche il comune di Fivizzano medita di presentare una denuncia.
Già nei giorni scorsi era montata la protesta del’Anpi di Carrara e del sindaco del M5S Francesco de Pasquale che avevano chiesto al dirigente della scuola in cui insegna Bianchi la rimozione del docente.
Intanto la risposta arriverà dalla società civile: domenica sul Monte Sagro sventoleranno le bandiere dell’Anpi e dell’Associazione Sentieri Liguri Apuani, che hanno promosso l’iniziativa della riconquista del Monte Sagro, ossia l’ascensione alla vetta con partenza alle 8 da Campo Cecina per riprendersi simbolicamente un luogo sacro della memoria: “Lo faremo con le nostre bandiere, con la nostra bandiera, quella italiana, perché si può essere patrioti, senza essere fascisti”.
A Massarosa invece fanno discutere le scritte di minaccia e offese razziste di cui è stato fatto oggetto il sindaco di Massarosa Franco Mungai e la sua famiglia. “La misura è colma. Alle violenze dei neorazzisti e dei neofascisti si risponda con la mobilitazione di piazza di cittadini e istituzioni” tuona Rossi. Contro il vero razzismo e il vero fascismo occorre una mobilitazione di massa e di piazza, dove tutta la comunità regionale di coloro che si riconoscono nei valori della Costituzione possa ritrovarsi e reagire”.
Un episodio che arriva a pochi giorni peraltro dagli insulti sui social a don Massimo Biancalani, il sacerdote ricoperto di insulti e critiche per aver postato su FB una foto con un gruppo di richiedenti asilo che aveva accompagnato per un bagno in una piscina.