FIRENZE – Un sistema che funziona, quello toscano della bonifica. E i risultati si cominciano a vedere. “Basta andare in giro lungo i nostri corsi d’acqua e constatare con i propri occhi che il lavoro di manutenzione fatto sta dando i suoi risultati”. Con queste parole il presidente Enrico Rossi ha fatto il punto sull’attività dei Consorzi di bonifica a un anno dalla entrata a regime della riforma firmata Regione che li ha ridotti da 26 a 6 e ha esteso il contributo di bonifica a tutti i toscani.
“Proprio sul contributo – aggiunge Rossi – proporremo ai parlamentari che nella prossima legge finanziaria sia introdotta la sua detraibilità, come proposto anche dall’assessore Fratoni. Ma la manutenzione è importantissima. Tante alluvioni non ci sarebbero state, o avrebbero avuto un impatto molto inferiore se i fiumi, i fossi, o i canali, fossero stati tenuti in maniera più adeguata” Ogni anno la regione spende 100 milioni per interventi per la sicurezza idraulica fra costruzioni di bacini, casse di espansione, consolidamento di argini. A questi si aggiungono i 90 milioni (83 milioni dai contributi dei cittadini più 6 dalla Regione per i corsi d’acqua in seconda categoria) di interventi manutentivi ad opera dei Consorzi. Più altre risorse che possono arrivare dai Fondi europei. “La Regione si è accollata la responsabilità della riforma – ha quindi detto Rossi – , di fare leggi per la programmazione annuale degli interventi, di aumentare le risorse per estendere il contributo di bonifica. Adesso deve anche potenziare i propri strumenti di controllo. Sicuramente a settembre presenteremo qualche correzione all’attuale legge perché vogliamo essere ancora più vigili e fare in modo che i Consorzi svolgano fino in fondo la loro parte”.
Ad oggi i dipendenti dei 6 Consorzi di bonifica sono 542 dei quali 424 (80%) nel settore tecnico e 118 (20%) in quello amministrativo. Con una delibera di aprile che mira ad applicare anche ai Consorzi i principi di razionalizzazione della spesa in vigore per le pubbliche amministrazioni, la Giunta regionale ha dato indirizzi con cui si stabilisce di limitare al massimo le spese per nuove assunzioni di personale non operaio, per l’acquisizione di immobili o di vetture