Public Service Broadcasting
‘Every Valley’
Etichetta: PIAS Recordings
Distribuzione: Self
Promozione: Spin-go!
Uscita: 7 luglio 2017
Il terzo album dei Public Service Broadcasting ‘Every Valley’ racconta la storia dell’ascesa e poi della caduta del settore minerario del carbone nel Galles del Sud. Anche se potrebbe sembrare un argomento di nicchia a ben guardare rimanda ad un argomento molto più universale: il declino a causa della globalizzazione, della meccanizzazione o di altri fattori, delle comunità una volta prospere ma ora abbandonate e trascurate di tutto il mondo occidentale una volta diventate dipendenti da determinate industrie.
L’album è stato registrato nel sud del Galles in una ex cittadina mineraria di Ebbw Vale, e la band terrà un primo concerto di lancio nel club dei lavoratori della città.
E‘ importante sottolineare il fatto che questo non è un vero e proprio album politico, bensì un racconto del sociale che evidenzia lo sfruttamento e la delusione della gente rispetto alle politiche di chi è al potere. E’ una metafora che racconta un malessere molto più grande, globale e sociale. La storia delle miniere di carbone è una storia sui diseredati del mondo. Every Valley è una risposta potente a questi anni di apatia.
Le canzoni possono essere raccontante secondo un percorso storico. Dall’ottimismo e dal senso di grande opportunità che si vivevano inizialmente (Every Valley, The Pit), alla propaganda per spingere la gente a lavorare in miniera (People will always need coal), fino alla meccanizzazione (Progress) e alla rabbia/scioperi dei minatori negli anni 80 (All Out) seguita alla depressione e al senso di abbandono della comunità (Turn no More)La fine è pura malinconia dolce-amara: ‘Mother of the Village’ e ‘Take Me Home’.
I Public Service Broadcating sono un duo londinese formatosi nel 2010, composto dal polistrumentista compositore J. Willgoose Esq e dal batterista Wrigglesworth. Entrambi musicisti eccelsi e tecnicamente impeccabili, portano avanti un esperimento musicale molto interessante che unisce passato e presente, vecchio materiale propagandistico informativo o educativo del ventesimo secolo accompagnato da suoni più trasversali che vanno dal funk al post-rock, dall’elettronica al folk. Una specie di collage musicale fatta di vecchi radiogiornali e audio di vecchi film, documentari e musica originale.