FIRENZE – La speculazione edilizia che corrode la città e il suo corpo sociale, la biblioteca – ancora oggi ritrovo per proteste e incontri romantici – il mito letterario costruito tra Ottocento e Novecento, le piazze animate del dopo rivoluzione, le tradizioni che sfumano e il mare che si allontana, i negozi di libri e i venditori ambulanti che tengono viva la memoria della città. Sono queste le storie, le voci e i suoni di Alessandria d’Egitto raccolti all’interno dell’istallazione “A Sonic Map of Alexandria” creata da Julia Tieke e Berit Schuk, visitabile a partire da stasera fino al 3 settembre gratuitamente al Museo del Novecento.
L’istallazione,, fa parte di Alexandria Streets Project, un progetto artistico di mappatura sonora che ha preso vita nelle strade di Alessandria nell’autunno e inverno del 2012, quasi due anni dopo la rivoluzione del 2011, durante la presidenza di Mohamed Morsi. Il progetto indaga le relazioni tra persone e spazi nella città egiziana e ciò che ne emerge è un archivio di voci, musica e suoni che si prestano a una riscrittura della storia sociale, politica e culturale egiziana in un momento di transizione.
L’istallazione è realizzata all’interno della rassegna “Middle East / Voices & Sounds”, curata dall’associazione Map of Creation, organizzatrice del festival sul Medio Oriente contemporaneo Middle East Now.
Appuntamento alle 19.00 per l’inaugurazione; nell’occasione Julia Tieke e Berit Schuk accompagneranno i partecipanti all’ascolto e alla comprensione delle tracce sonore con quattro visite guidate a partire dalle 19.30. Ospiti anche rappresentanti delle comunità di lingua araba che a loro volta dopo l’inaugurazione diventeranno guide all’istallazione.
>> Ascolta l’intervista a Roberto Ruta, ospite per News Box <<