FIRENZE – In Italia, in media, per cento strade intitolate a uomini ce ne sono otto intitolate a esponenti del gentil sesso, e per la maggior parte sono comunque riferite a sante, mentre esistono, anche in Toscana, Comuni che non hanno alcuna intitolazione di strade o piazze a figure di donne. Questo quanto emerge dai dati raccolti dall’associazione “Toponomastica femminile” .
Alla luce di questo la Commissione regionale Pari opportunità (Crpo), presieduta da Rosanna Pugnalini, e Anci Toscana, presieduta da da Matteo Biffoni, hanno siglato oggi in Consiglio regionale un protocollo d’intesa in materia di toponomastica femminile. Una firma, è stato spiegato, anche nella consapevolezza che “le intitolazioni femminili costituiscono efficace strumento di lotta agli stereotipi di genere”. In base all’intesa Anci si impegna a sollecitare le amministrazioni comunali perché si attivino per una più equa rappresentanza delle donne nei processi decisionali e adottino una politica di genere anche attraverso la odonomastica locale.
A Firenze, ricorda una nota, mille sono le strade intitolate a uomini e 71 a donne, ad Arezzo 140 a uomini, 8 a donne; a Grosseto il rapporto è 372 a 16 e a Livorno 465 a 29. E ancora, a Lucca 248 strade intitolate a uomini e 25 a donne, a Carrara 152 a 8, a 150 a 25, a Pisa 579 a 28, a Pistoia 294 a 28, a Prato 645 a 50, e a Siena 272 a uomini e 21 a donne. Il protocollo, ha osservato Pugnalini, “è un passo concreto e anche un mezzo che permette una crescita culturale nella nostra regione. Avere intitolazioni a luoghi, come vie o piazze, a nomi di persone o di categorie femminili che hanno fatto qualcosa di buono per la società e il paese è un modo per far capire che le donne non sono angeli del focolare”. Ascolta intervista >>