FIRENZE – 3276 detenuti nel sistema penitenziario toscano al 31 dicembre 2016, a fronte di circa 2800 posti regolarmente disponibili, una situazione di sovraffollamento sottolineata nella relazione dell’attività 2016 del Garante dei detenuti della Toscana Franco Corleone, approvata ieri a maggioranza dal Consiglio regionale con un’apposita risoluzione.
Una situazione migliore rispetto al 2012, quando in Toscana erano detenute 4148 persone, ma non abbastanza da rendere ‘vivibile’ e dignitoso il carcere nella nostra regione e lo dimostra il tasso di eventi critici: nel 2016 infatti sono stati registrati 6 suicidi (due a Sollicciano, uno a Grosseto; uno a Lucca, uno a Massa e uno a Porto Azzurro), mentre i tentati suicidi sono stati 125, tra i quali 50 solo a Sollicciano.
Rendere il carcere migliore è possibile? Secondo Franco Corleone, ospite oggi ai nostri microfoni, “non è un problema di risorse economiche, bisogna che i processi di trasformazione del carcere siano governati con intelligenza”. “Il problema nel carcere – aggiunge il Garante dei detenuti – non è solo di quantità, ma è anche di qualità. Basterebbe arrivare semplicemente ad applicare i principi e gli articoli della nostra costituzione, niente di meno niente di più”
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Nel rapporto evidenziata anche l’incidenza di detenuti di origine straniera supera ampiamente la media nazionale attestandosi, alla fine del 2016, sul 47,8% dei presenti, a fronte di un 34,07% registrato a livello nazionale. In Toscana spicca l’altissima percentuale di stranieri presenti presso a Sollicciano (68,3% al 31 dicembre 2016). Molto più contenuta la presenza di donne, ferma al 3,5% della popolazione detenuta in regione, a fronte di una media nazionale pari al 4,2%. La relazione ricorda che è stato chiuso lo storico manicomio criminale di Montelupo Fiorentino e che oltre alla Rems funzionante di Volterra è in programma l’apertura di una seconda struttura ad Empoli.