FIRENZE – “Siamo salvi”. Così, con una battuta il direttore degli Uffizi Eike Schmidt oggi è tornato sulle sentenze del Tar Lazio che hanno di fatto decapitato 5 musei italiani, perché la “selezione internazionale” che ha portato alle nomine non poteva essere aperta anche a candidati stranieri.
Nessun ulteriore commento, almeno oggi, invece sulle sentenze del Tar che hanno “risparmiato” i vertici di Uffizi e Accademia, benché stranieri, ma solo perché ha valutato che la ricorrente non avesse un sufficiente interesse legittimo.
Del fatto i due principali musei fiorentini siano “scampati” alla tempesta provocata dal Tar è convinto anche Alfredo Corpaci, docente di diritto amministrativo all’Università di Firenze: “I procedimenti amministrativi possono essere impugnati da chi ha un interesse diretto solo entro un termine, più breve di quello del processo civile, che ormai è trascorso” spiega stamani ai microfoni di Novaradio Alfredo Corpaci, docente di diritto amministrativo dell’università di Firenze. Per nuovi ricorsi, dunque, non c’è più spazio e le nomine dei direttori di Uffizi e Accademia sono salvi.
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Sul merito invece il professore difende la scelta dei giudici amministrativi: “La nostra Costituzione dice che gli impieghi pubblici sono riservati ai cittadini ma non specifica se italiani o europei, mentre le norme del 2001 sono chiare nell’escludere che cittadini stranieri possano ricoprire ruoli dirigenziali nelle pubbliche amministrazioni” spiega: “Il decreto sulla selezione doveva essere scritto in modo diverso, prevedendo esplicitamente la possibilità di accesso anche per cittadini stranieri”.
Se il Consiglio di Stato non ribalterà la sentenza del Tar – che si fonda però anche su altri profili di irregolarità delle nomine, tra cui la scarsa trasparenza delle prove orali svolte a porte chiuse – come si esce dunque dall’empasse? “La soluzione – dice Corpaci – potrebbe essere quella di un rapido intervento legislativo e una rinnovazione delle procedure di selezione, che potrebbe comunque essere svolta in tempi brevi”.