FIRENZE – “Con questa sentenza l’Italia fa una figuraccia internazionale, credo che il ministro Franceschini abbia fatto bene ad annunciare il ricorso al consiglio di Stato e spero che da questo ricorso possa arrivare una risposta positiva e definitiva”.
Si schiera in difesa delle riforma Franceschini il sindaco di Firenze Dario Nardella dopo la sentenza de Tar Lazio che ha cancellato la nomina di 5 dei 20 maxi-direttori dei musei italiani. “La prima domanda che mi è venuta è stata ‘ma non siamo tutti in Europa?'” ha aggiunto Nardella, riferendosi al fatto che una delle tre sentenze emesse dal Tar fa riferimento al fatto che la selezione non avrebbe dovuto essere aperta a “candidati internazionali”. “Da oggi in poi – ha aggiunto – non so quanti stranieri vorranno venire a proporsi per dirigere un museo italiano; teoricamente avrebbero la colpa di essere cittadini non italiani ma europei. Tutto questo è davvero incredibile”.
Tra le prime a commentare era stata la direttrice dell’accademia, Cecile Holberg: “Ma per quanto mi riguarda, posso senz’altro affermare di aver fatto tutto secondo le regole, di aver partecipato alla gara in modo corretto”.
Aveva fatto invece ricorso all’ironia invece Eike Schmidt: “Ero molto più scioccato quando i centurioni hanno vinto con l’aiuto del Tar, e sono tornati al Colosseo…” aggiungendo poi: se le norme nazionali sono tali che i cittadini Ue ma non italiani non possono essere assunti, allora è la legislazione italiana a non essere in conformità alle norme dell’Unione”
Del tutto opposto il giudizio da parte dello storico dell’arte Tomaso Montanari, dell’associazione Emergenza Cultura, la vicenda dimostra che “non basta fare, bisogna fare bene”. “La riforma – dice – è stata affrettata e fatta tecnicamente male”. “Forse – conclude – bisogna fare una riflessione sul coro di unanimità che ha accolto queste nomine, le voci critiche al tempo sono state molto poche e additate come passatiste. Ma se il ministro avesse ascoltato le critiche – conclude – oggi non si troverebbe in questa situazione”.
Tra le voci critiche innanzitutto quella dell’ex direttore degli Uffizi, Antonio Natali: “Le nomine di 5 superdirettori bocciate dal Tar? Questo la dice lunga sulla competenza di chi ha effettuato determinate scelte…”.