ROMA – Torna alla ribalta il caso Consip, con la pubblicazione di intercettazioni tra Matteo Renzi e il padre Tiziano, indagato per traffico di influenze. “Babbo devi dire tutta la verità ai magistrati” dice l’ex premier al padre in una telefonata che arriva pochi giorni prima dell’interrogatorio di Renzi senior davanti ai magistrati.
A riferire il colloquio è il Fatto Quotidiano, riportando un brano del libro ‘Di padre in figlio’ del giornalista Marco Lillo. “E’ una cosa molto seria” scandisce Renzi al telefono al padre. “Devi ricordarti tutti gli incontri e i luoghi. Devi dire nomi e cognomi” insiste. Al padre che gli risponde di ricordare gli incontri ma non i luoghi, Renzi replica: : “Non ti credo e devi immaginarti cosa può pensare il magistrato“, lo incalza l’ex premier, “non puoi dire bugie o non mi ricordo e devi ricordarti che non è un gioco” aggiungendo poi preoccupato: “Andrai a processo, ci vorranno tre anni e io lascerò le primarie”.
Intercettazioni che riportano l’attenzione sui legami tra Tiziano Renzi e alcune personalità legate a Romeo, che però non sembrano intaccare la posizione dell’ex premier, che infatti commenta a caldo: “Nel merito – scrive – le intercettazioni ribadiscono la mia serietà. Politicamente mi fanno un regalo. La pubblicazione è come sempre illegittima, ma non ho alcun titolo per lamentarmi”.
Immediata la reazione della procura di Roma, che ha annunciato di aver aperto un fascicolo per violazione del segreto istruttorio e per pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale.