LIVORNO – A 26 anni dalla tragedia del Moby Prince la procura di Livorno ha aperto un nuovo fascicolo d’inchiesta per stabilire le cause che, nella sera del 10 aprile 1991, portarono alla morte di 140 persone per l’incendio del traghetto al largo del porto della città toscana.
“Si tratta di un fascicolo di atti relativi, quindi senza indagati” ha spiegato il senatore Pd Silvio Lai, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta. Il lavoro della procura, ha spiegato ancora, si concentra “sul rapporto dei servizi relativo a Giorgio Comerio”, l’ingegnere che, secondo i servizi, progettava di inabissare in mare le scorie nucleari.
Ieri a Livorno è stato il giorno del ricordo. Il sindaco Filippo Nogarin ha inaugurato alla Fortezza Nuova il “Giardino della memoria” con i rappresentanti delle due associazioni di familiari delle 140 vittime della tragedia. Poi il corteo ha raggiunto nel pomeriggio il porto dove sono state lanciate rose in mare.
Alla deposizione della corona al monumento in ricordo delle vittime c’era anche il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani: “Questa rimane una delle ferite aperte per la Toscana. La Regione si impegnerà in tutti i modi possibili per tenere sempre vivo il ricordo e stimolare la giustizia e l’accertamento dei fatti”.