ROMA – Il capitano del Noe carabinieri Giampaolo Scafarto è indagato dalla procura di Roma per falso nel quadro dell’inchiesta sulla Consip che coinvolge anche Tiziano Renzi, padre dell’ex premier, con l’accusa di traffico illecito di influenze.
L’ufficiale dei carabinieri è l’autore di un’informativa dell’inchiesta Consip in cui viene falsamente attribuito all’imprenditore Alfredo Romeo, arrestato per corruzione, la frase intercettata che recita “Renzi l’ultima volta che l’ho incontrato”, che sarebbe invece stata pronunciata da Italo Bocchino.
Sempre lo stesso Scafarto avrebbe riferito della presenza di un’auto di servizi segreti durante l’indagine – risultata invece di un privato cittadino de tutto estraneo – accreditando l’idea di un controllo da parte del governo sull’inchiesta. Davanti ai giudici Scafarto si è avvalso della facoltà di non rispondere.
“Ho appreso la notizia questo pomeriggio dall’agenzia, ho chiamato io mio padre e la reazione è immaginabile, si è messo a piangere” il commento di Matteo Renzi, a margine della registrazione di Porta a Porta. “E’ pur sempre un uomo di 65 anni e questa vicenda è una cosa grossa che colpisce come accadrebbe a qualunque famiglia”.