STAZZEMA – Arriva in un momento di altissima tensione del quadro internazionale – dopo gli attacchi terroristici in Svezia ed Egitto, i bombardamenti americani in Siria e il surriscaldamento del fronte nordcoreano – la prima visita di un segretario di Stato statunitense a Sant’Anna di Stazzema, dove il 12 giugno 1944 i nazisti massacrarono 560 persone, in gran parte donne, bambini e anziani.
Rex Tillerson, il capo delle diplomazia dell’amministrazione Trump, è salito stamani nel piccolo centro della Versilia, accompagnato dal ministro degli esteri italiano, Angelino Alfano, e dall’alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, Federica Mogherini. Ed ha scelto proprio il discorso al sacrario della strage di Sant’Anna per tracciare un collegamento diretto con l’attacco con armi chimiche a Idlib in Siria, e lanciare un chiaro avvertimento sul mutato atteggiamento degli Usa: “Noi vogliamo essere coloro che sanno rispondere a quanti creano danni agli innocenti in qualunque parte del mondo – ha detto – e questo luogo sarà luogo di ispirazione per la nostra azione”.
Di carattere assai più istituzionale il discorso del capo della Farnesina, Alfano: “Oggi il mondo desidera pace, libertà e sicurezza e noi siamo qui, tutti insieme, a dire mai più”. “Non un mai più fondato sulla retorica ma su azioni di tutti i giorni” ha aggiunto Alfano, sottolineando che la presenza di Tillerson a Sant’Anna “è la prova di una alleanza che non si è mai incrinata”.
Luoghi come Sant’Anna fanno riflettere, ha detto Mogherini, “su cosa ci sia di profondo alla base dell’Europa unita: soltanto pochi decenni fa qui si moriva, europei, per mani di europei, e oggi – ha dichiarato – siamo un continente di pace dove per le mie figlie è impossibile pensare che ci si possa uccidere tra europei. Dobbiamo ricordarci di questo”.