FIRENZE – Divieto, per tre anni, di aprire nuovi esercizi alimentari e di ristorazione, più altre limitazioni a tutela del centro storico di Firenze. A prevederlo è uno schema di intesa che mette assieme Regione Toscana e Comune di Firenze, approvato ieri dalla giunta regionale, che sancisce così la
“santa alleanza” tra Rossi e Nardella nella lotta a quello che il sindaco di Firenze ha definito il “mangificio” del centro storico, ossia l’eccessivo proliferare di ristoranti, paninerie e simili.
Obiettivo, si spiega in una nota, è tutelare il centro storico di Firenze da attività economiche che rischiano di snaturarne l’identità culturale. I numeri del fenomeno li ricorda l’ufficio statistica del Comune di Firenze: negli ultimi 5 anni +28,6% di aperture di esercizi di somministrazione alimenti, e +44% nel solo centro storico. Sempre nel centro di Firenze l’aumento dei soli esercizi di commercio alimentare è stato del 78,7%, contro il solo +10,7% della città nel suo complesso.
L’intesa Regione-Comune sarà firmata a breve, quindi seguirà un nuovo regolamento comunale per l’area Unesco. Il ragionamento, ha spiegato il presidente della Regione Enrico Rossi, parte dalla considerazione che Firenze è una città con un alto afflusso di turisti concentrato in un territorio limitato. “Quello che vogliamo evitare – afferma Rossi – è una perdita della sua tipicità a favore dell’omologazione dettata dalla preponderanza della presenza dei turisti rispetto ai residenti”.
“La peculiarità del centro storico fiorentino – ha detto l’assessore toscano al turismo e commercio Stefano Ciuoffo – deve rimanere legata all’identità trasmessa anche da negozi e botteghe e dai suoi commercianti, non solo dai monumenti e dai palazzi. È un quadro che si tiene insieme e che dobbiamo cercare di preservare, perché la peculiarità e tipicità delle nostre città ci sta a cuore e dobbiamo mantenerne l’attrattività”.