FIRENZE – “I Cie, a cui è stato cambiato il nome, possono avere un senso se un giorno definiremo chi ci va dentro. Se ci vanno i lavoratori irregolari solo perché gli è scaduto il permesso di soggiorno allora sono i Cie di una volta”, rispetto ai quali la Toscana si è già opposta; “se invece ci vanno persone che hanno un’alta pericolosità con cui si è rotto il rapporto di accoglienza allora questo mi sembrerebbe corretto. Non ho ancora visto il decreto ma questo mi sembra un punto dirimente”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi (Mdp), commentando il decreto Minniti sull’immigrazione e sui Cie. >>> Ascolta
Rossi ha spiegato di non essere “contrario ai rimpatri e la priorità deve essere data a chi ha commesso reati ma pensare di rimpatriare 450 mila persone è singolare, anche perché ogni rimpatrio costa 15 mila euro. Attualmente i Cie ospitano tante persone alle quali è venuto meno il permesso di soggiorno e stanno lì per tempi troppo lunghi. Anche la commissione del Senato ha detto che sono luoghi nel quale anche i diritti umani non sono rispettati come dovrebbero”. A chi chiedeva un commento alle parole del ministro Minniti secondo cui il governo andrà avanti sui Cie anche se le Regioni dicessero di no, Rossi ha risposto che “questo è legittimo così come noi siamo legittimati a esprimere liberamente il nostro pensiero. Vedremo questi decreti e diremo la nostra”.