FIRENZE – Qualità, innovazione, sviluppo. Sono queste le parole chiave con cui l’agricoltura toscana guarda al futuro, con l’auspicio di lasciarsi alle spalle la crisi. Parole che saranno al centro di “Obiettivo Terra”, la conferenza regionale dell’agricoltura e dello sviluppo rurale in programma a Lucca, presso il Real collegio, il 5 e 6 aprile prossimi.
Tra gli ospiti attesi, il commissario all’agricoltura dell’Unione Europea, Phil Hogan, l’europarlamentare Paolo De Castro, il ministro dell’agricoltura Maurizio Martina, con il governatore toscano Enrico Rossi, i rappresentanti delle istituzioni locali e della associazioni di categoria del mondo agricolo. Per due giorni il mondo agricolo si incontrerà per fare il punto sul suo stato di salute e per gettare le basi su cui lavorare nei prossimi anni: tra i temi al centro della discussione, le incognite del dopo Brexit, ma anche il dibattito sui principi delle nuova programmazione europea, come ha spiegato l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi. >>> Ascolta
I segnali di ripresa per l’agricoltura toscana ci sono. A dirlo sono alcune anticipazioni della ricerca realizzata dall’Irpet in vista della conferenza regionale del 5 e 6 aprile prossimi. Nel confronto con la Toscana del 2006, sono pressoché inalterati i livelli pre-crisi, in particolare grazie ad una ripresa degli ultimi 3-4 anni che recuperato le perdite del triennio 2010-2012, epicentro della crisi. Attualmente il valore aggiunto di agricoltura e agroalimentare toscano ammonta a 3,2 miliardi di euro, di cui 2 miliardi (pari al 70%) da attribuire alla parte strettamente agricola.
Le imprese attuali sono circa 72.000: negli ultimi anni sono scese di numero ma cresciute di dimensione (da 6,5 a 10,5 ettari). Gli occupati sono 51.000, calati del 12%, ma in ripresa dal 2012 in poi. L’export dell’agroalimentare ha un valore complessivo di 1,8 miliardi di euro, pari al 7% delle esportazioni toscane e al 6% delle esportazioni agroalimentari italiane. La parte del leone la fanno i prodotti agroalimentari (1,6 miliardi) rispetto a quella dei prodotti agricoli. Le esportazioni hanno come paese privilegiato gli Stati Uniti, seguiti da Germania, Regno Unito, Francia e Canada.